
VACCINI ANTI INFLUENZA, MEDICI E PEDIATRI SENZA DOSI ADEGUATE. LA DENUNCIA DI FISMU CHE FA APPELLO ALL’ASL DI BARI: LA SITUAZIONE CON IL COVID19 È GIÀ GRAVE, BASTA RITARDI!
ANNA LAMPUGNANI, FISMU:”IMMOBILISMO A FRONTE DI UNA REALTÀ GRAVE. ASL DI BARI DIA I VACCINI E METTA GIÀ A DISPOSIZIONE LOCALI ADEGUATI PER FARE I TEST. GLI AMBULATORI DEI MEDICI DI FAMIGLIA NON SONO SICURI”
30 ottobre – I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta aderenti alla FISMU Puglia, scrivono all’ASL Bari chiedendo che siano rese IMMEDIATAMENTE disponibili nei loro studi TUTTE le dosi di Vaccino antiinfluenzale richieste all’inizio della campagna vaccinale e nella successiva integrazione (sollecitata dagli stessi organi distrettuali con nota del 15/10/2020).
“La Campagna vaccinale antiinfluenzale – spiega Anna Lampugnani, segretario regionale Fismu – richiede quest’anno più che mai, un’attenta e capillare opera di organizzazione e programmazione nei nostri studi, rivolta a contingentare gli accessi ed evitare rischi per operatori e cittadini, ed invece, dopo pochi giorni dal suo avvio, siamo costretti ad interromperla per mancanza di dosi disponibili, con conseguente grave disagio e allarme tra i nostri assistiti (già pressati e allertati da una campagna mediatica esageratamente precoce nei tempi e nei modi)”.
“Siamo stanchi di mettere quotidianamente in gioco la nostra serietà professionale – aggiunge amaramente la dirigente Fismu – siamo delusi perché si penalizza il costante impegno profuso nel nostro lavoro (già rivolto in questi tempi su tanti fronti) per le inefficienze e la cattiva organizzazione e programmazione altrui”.
“Chiediamo inoltre – conclude Lampugnani – anche alla luce del nuovo accordo nazionale sull’esecuzione dei test antigenici rapidi da parte dei Medici di medicina generale e dei Pediatri, che siano tempestivamente concordate e definite le regole di reclutamento ed esecuzione dei suddetti test, individuando altresì le strutture aziendali (o pubbliche) dove effettuare tali test in sicurezza per operatori e cittadini, considerata l’inadeguatezza della maggior parte degli studi medici convenzionati”.