Sicilia e malasanità, lettera aperta di Fismu alle istituzioni: in Sicilia il teatro dell’assurdo, l’ASP di Catania affida la prevenzione sanitaria a un ingegnere!

  • 19 Febbraio 2025
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SICILIA E MALASANITÀ, LETTERA APERTA DI FISMU ALLE ISTITUZIONI: IN SICILIA IL TEATRO DELL’ASSURDO, L’ASP DI CATANIA AFFIDA LA PREVENZIONE SANITARIA A UN INGEGNERE! CASO UNICO IN ITALIA DI PROVINCIALISMO DIFFERENZIATO

Il segretario regionale di Fismu, Emanuele Cosentino: “Viste questo tipo di scelte, perché non dare incarico a un medico per il Ponte di Messina”

 

17 febbraio – All’ASP di Catania, il dipartimento di prevenzione è diretto da un…ingegnere, non da un medico specializzato. Il grave caso di “provincialismo differenziato” è da qualche giorno all’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, grazie ad una segnalazione del sindacato Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu e alla puntuale interrogazione parlamentare all’Ars Sicilia dell’onorevole Lidia Adorno. Ma la denuncia di Fismu è ora anche una “Lettera Aperta” (di seguito) con un appello alle massime istituzioni affinché si intervenga per correggere questa scelta che il sindacato definisce “assurda”.

Emanuele Cosentino, segretario regionale Fismu, citando la lettera, ricorda: “Le norme vigenti per la regione Sicilia stabiliscono che il dipartimento di prevenzione veterinaria e il dipartimento di prevenzione medica siano strutture aziendali a carattere sanitario. A supporto di questi dipartimenti ci sono anche strutture, cosiddette tecniche, che sono necessarie ad alcuni aspetti della prevenzione, quali ad esempio quella per gli infortuni sul lavoro. Queste sono di supporto e dirette anche da professionisti adeguati all’attività sanitaria, la cui prevalenza è indubbia. Le norme istitutive dei dipartimenti rimandano infatti alle norme che istituivano i settori. Il dipartimento di prevenzione del ministero della salute è la struttura tecnica  sanitaria che si occupa della prevenzione collettiva delle malattie e dell’epidemiologia Il direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della salute è un medico. Il dipartimento di prevenzione di una azienda sanitaria rappresenta il corrispettivo aziendale del dipartimento di prevenzione del Ministero della salute. Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’ASP di Catania è un…ingegnere!”.

Quindi Cosentino, conclude: “È il teatro dell’assurdo, siamo ad una forma estrema di regionalismo differenziato: il provincialismo differenziato! Ora basta, chiediamo alle Istituzioni che intervengano per correggere questa decisione. Diversamente, vista questa scelta, perché non dare incarico a un medico per il progetto del Ponte di Messina?”.

 

DI SEGUITO LA LETTERA APERTA

Alla cortese attenzione: 

                             Ministro della salute, Orazio Schillaci

Procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri

Per conoscenza: 

Assessore alla salute della Regione Sicilia, Daniela Faraoni

Direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio

Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli                                                                       

 

Il grave caso di “provincialismo differenziato” nella governance dell’Asp di Catania è da qualche giorno all’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, grazie ad una segnalazione del sindacato Fismu e alla puntuale interrogazione parlamentare all’Ars Sicilia dell’onorevole Lidia Adorno. 

I fatti. 

Le norme vigenti per la regione Sicilia stabiliscono che il dipartimento di prevenzione veterinaria e il dipartimento di prevenzione medica siano strutture aziendali a carattere sanitario. A supporto di questi dipartimenti ci sono anche strutture, cosiddette tecniche, che sono necessarie ad alcuni aspetti della prevenzione, quali ad esempio quella per gli infortuni sul lavoro. Queste sono di supporto e dirette anche da professionisti adeguati all’attività sanitaria, la cui prevalenza è indubbia. 

Le norme istitutive dei dipartimenti rimandano infatti alle norme che istituivano i settori. 

Il dipartimento di prevenzione del ministero della salute è la struttura tecnica  sanitaria che si occupa della prevenzione collettiva delle malattie e dell’epidemiologia Il direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della salute è un medico.

Il dipartimento di prevenzione di una azienda sanitaria rappresenta il corrispettivo aziendale del dipartimento di prevenzione del Ministero della salute.

Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’ASP di Catania è un…ingegnere!

Trattasi di strutture tecniche ad alta competenza professionale al servizio del decisore  politico.

Il dipartimento di prevenzione rappresenta il cuore strategico di una azienda sanitaria. Ad esso afferiscono tutte le attività di prevenzione primaria, quali le vaccinazioni; di prevenzione secondaria, quali gli screening predittivi (la diagnostica precoce); di sorveglianza sanitaria sulle malattie infettive e contagiose con obbligo di denuncia e sulle malattie professionali; di sorveglianza sanitaria  e controllo continuo sulle acque destinate al consumo umano e su quelle di balneazione nonché sugli alimenti e sulle sostanze nocive contenute negli ambienti confinati; di epidemiologia, sull’andamento delle malattie che interessano la popolazione nel tempo. Tutte attività per le quali è prevista una specifica specializzazione. Anche la prevenzione degli infortuni sul lavoro può afferire al dipartimento di prevenzione che esercita il controllo sui cantieri avvalendosi di professionisti tecnici (in questo caso sì, non sanitari), quali gli ingegneri, per la complessa e articolata normativa che disciplina questo settore. In molte aziende a questo supporto tecnico è stata data dignità di unità operativa, la cui organizzazione non è prevista nel contratto della dirigenza dell’area sanitaria, bensì da quello della dirigenza tecnica e professionale cui afferisce il personale dirigente non sanitario.

Non c’è dubbio che il dipartimento di prevenzione è un dipartimento eminentemente sanitario, la cui direzione non può non essere affidata a personale competente in possesso del titolo necessario: la specializzazione in igiene medicina preventiva o specializzazione  equipollente o affine.

Peraltro lo stesso atto  aziendale, norma regolamentare secondaria,  della ASP, recita:  “…il dipartimento di prevenzione è struttura operativa dell’Azienda che garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi di prevenzione delle malattie e delle disabilità e miglioramento della qualità della vita, nonché di promozione della salute, di prevenzione delle malattie cronico-degenerative in collaborazione con i distretti e con le aziende ospedaliere….

e ancora: “… principalmente nell’ambito delle attività di prevenzione attiva delle patologie cardiovascolari, metaboliche e dei tumori vengono sviluppati ed attuati interventi in collaborazione…”, e si sottolinea come: “Per la campagna di prevenzione della patologie cardiovascolari, metaboliche e dei tumori sarà curata la fase della valutazione delle attività con indicatori interni al processo e la fase della valutazione del risultato”. Ulteriore attività di fondamentale rilevanza: “…è il potenziamento dell’offerta vaccinale a tutela dell’individuo e della collettività”.

Appare pertanto illogica e non coerente la scelta dell’ASP (unica in tutta Italia!)  di affidare, confermando una precedente e analoga decisione del recente passato, la direzione del dipartimento di prevenzione, che è una struttura sanitaria, ad una figura professionale priva delle competenze specialistiche necessarie nella quasi totalità delle attività del dipartimento, per carenza dei processi formativi propedeutici all’assunzione di questa responsabilità e che non afferisce neanche e proprio per questo al contratto di lavoro della sanità. Qui non siamo di fronte ad una scelta di carattere manageriale, nella quale prevale la capacità gestionale, a prescindere dalle specifiche competenze sanitarie, quale ad esempio quelle di una direzione di una azienda qualsiasi o di una azienda sanitaria, la quale ultima comunque prevede che il direttore generale ancorché non medico e non sanitario, sia affiancato dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo, indicando per entrambi gli ambiti di competenza specifici, a supporto dell’attività gestionale. I quali, a cascata, si avvalgono delle competenze specifiche, nel nostro caso sanitarie, delle attività che afferiscono all’area sanitaria e che sono dirette da sanitari, non già da ingegneri.  Tanto meno la direzione del dipartimento di prevenzione è una carica di investitura politica quale la direzione generale di una ASP e, a cascata, le direzioni sanitaria e amministrativa, che comunque non prescindono dalle competenze specifiche.  O, invece, sì e non l’abbiamo capito!

La competenza professionale è il requisito necessario e ineludibile per la direzione di un dipartimento di prevenzione che è una struttura sanitaria. 

La responsabilità di strutture complesse afferenti al dipartimento di prevenzione, è stata affidata in alcuni casi e impropriamente alla figura professionale tecnica quale l’ingegnere. Si tratta nello specifico della unità operativa complessa denominata in tutte le ASP e in tutte le regioni “prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro”, diretta ovunque da un medico specialista in medicina del lavoro, proprio perché concerne le malattie lavoro correlate compresi gli incidenti sul lavoro e il rispetto delle norme sulla sicurezza, questi ultimi aspetti legati anche a competenze tecniche di natura ingegneristica che dovrebbero svolgere una funzione di supporto all’attività di questa unità operativa, non già di direzione della stessa. All’interno dell’unità operativa complessa  “prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro”, in alcune aziende sanitarie d’Italia, è stata prevista l’u.o. semplice Impiantistica ed Antinfortunistica, affidata alla direzione di un ingegnere. In tutte le ASP della Sicilia e nell’ASL  di Bologna dell’Emilia Romagna, anticipando il “regionalismo differenziato,” è stata istituita una UOC Impiantistica ed Antinfortunistica, distinta  dall’U.O.C, “prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro” e affidata alla direzione di un ingegnere.  

Ma in nessuna Azienda sanitaria, tranne che all’ASP di Catania, il dipartimento di prevenzione è diretto da un…ingegnere. Il primo caso di “provincialismo differenziato”. È di solare evidenza che la direzione di una Unità operativa complessa ancorché interna al dipartimento di prevenzione, non può essere  sufficiente, essendo una attività funzionale e specifica, non già un titolo professionale, per dirigere il dipartimento stesso, in assenza delle competenze specialistiche, che non si acquisiscono certamente con la direzione dell’UOC Impiantistica ed antinfortunistica. 

Secondo questa singolare procedura paradossalmente, poiché al dipartimento di prevenzione afferiscono in diverse aziende sanitarie anche i sevizi di medicina legale e fiscale, all’interno di queste ultime unità operative si potrebbe prima istituire una unità operativa “contenzioso” da affidare alla direzione di un avvocato: quindi, questa unità operativa potrebbe diventare autonoma e complessa, sempre diretta da un avvocato. Infine il direttore generale potrebbe  nominare un avvocato a dirigere il dipartimento di prevenzione. Certo la politica può tutto, ma… proprio tutto? Qui ci troviamo di fronte alla violazione delle più elementari regole del buonsenso oltre che alla violazione palese delle norme che disciplinano l’organizzazione del Servizio sanitario (appunto sanitario!) nazionale. 

Nel caso specifico, unico in tutta Italia, dell’ASP di Catania, la superfetazione dell’area infortunistica nell’ambito dell’UOC “prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro”, oggi diretta correttamente da un medico, ha portato in auge la figura dell’ingegnere al quale la direzione di quella struttura è stata affidata quale U.O.C. Impiantistica ed Antinfortunistica e in forza di questo affidamento gli è stato conferito l’incarico di direttore del dipartimento, in assenza di un parere del comitato di dipartimento, non a caso non previsto nell’atto aziendale.

Davvero quanti in indirizzo non hanno nulla da eccepire?

Il segretario regionale Fismu                          

Dott. Emanuele Cosentino